INTRONA

La carriera di un giovane psicologo coincide con la sua crescita ed evoluzione personale. Quel che apprende
durante l’Università e i vari corsi INTRONAdi specializzazione corre sugli stessi binari delle esperienze di vita che fa. E se nasce come psicologo junghiano, per es., potrà ritrovarsi a fare un cammino verso la dimensione spirituale dell’esistenza, a porsi gli stessi interrogativi che si pongono, prima o poi, tutti gli esseri umani: chi sono, da dove vengo, dove vado, che scopo ho in questa vita… Solo se riesce a darsi almeno in parte delle risposte, può aiutare altre anime a trovare le proprie risposte a domande esistenziali. Questa è la nuova psicologia spirituale. Oggi, alle soglie dei sessant’anni, credo sempre più in una psicoterapia che non si limita a “curare” i problemi psicologici della gente, ma che estende i suoi orizzonti verso la dimensione spirituale dell’esistenza. Nei quasi trent’anni di attività ho scoperto che la maggior parte dei problemi psicologici è dovuta a interrogativi esistenziali a cui non si è riusciti a dare una risposta. Così ho orientato sempre di più la mia formazione professionale in questa direzione, e la Core Energetica mi ha dato una mano: è l’unica psicoterapia che prende in considerazione l’Anima e la sua evoluzione.
Analizzando i conflitti infantili e familiari che tanto lo hanno fatto soffrire, il paziente elabora il dolore anche attraverso il coinvolgimento del corpo (Analisi Bioenergetica) per giungere allo spirito, all’essenza primaria che caratterizza l’essere umano su questa terra. La Core Energetica prende in considerazione teorie psicologiche come la reincarnazione. Ho approfondito questa tematica, imparando ad applicare la terapia regressiva non ipnotica per comprendere in modo più diretto l’origine dei problemi attuali dei miei pazienti, ma la prima paziente sono stata io, lavorando con i guru di questo settore. Eccomi a voi, con tutta la mia umanità, per offrirvi un passaggio lungo una via che ho già percorso per me stessa e nella quale ho accompagnato molte anime in cerca di risposte.Così, elencare le varie diciture psicodiagnostiche di cui mi occupo mi sembra obsoleto: non è il sintomo che va curato ma le ferite dell’anima, quale che ne sia stata la causa terrena.

Di cosa mi occupo
Mi occupo di tutte quelle ferite che nel corso della vita ci sono state inferte attraverso le esperienze più o meno dolorose che abbiamo fatto a partire dalla vita prenatale. Tali ferite hanno lasciato il segno non solo nella nostra psiche, ma anche nel nostro corpo, contribuendo a dargli la forma che da adulti ci ritroviamo “Le esperienze emotive danno forma al nostro corpo” recita Alexander Lowen, il padre dell’Analisi Bioenergetica.Grazie ad un radicale lavoro psico-corporeo col metodo della Bioenergetica, è possibile liberare sia la mente sia il corpo dalle emozioni represse e impresse nel nostro corpo (rabbia, risentimento, dolore, ecc.), facendoci sentire più leggeri e capaci di rivisitare le nostre esperienze con un’ottica più adulta, consapevole e saggia.
La visione animica della Core Energetica consente poi di rielaborare le esperienze dolorose e di trasformarle in “esperienze evolutive” in grado di dare un senso esistenziale agli eventi della nostra vita.Altre metodiche si sono presentate spontaneamente durante il mio operare professionale, metodiche che non conoscevo ma che “sentivo” sarebbero state d’aiuto per i miei pazienti. E’ come se una forza più consapevole di me mi guidasse in una direzione alla quale io stessa mi affidavo. Ho poi constatato che integrare metodiche derivanti dall’Oriente, come il Reiki nel mio intervento psicoterapeutico accelerava i tempi della guarigione psichica, fisica e spirituale. Ho chiamato questo metodo Psico Energetica e per diffonderlo ho fondato l’Istituto Italiano di Psico Energetica Namir.

Come aiuto i miei pazienti
Negli anni ho capito che la “serietà” dello psicanalista, pur se di tutto rispetto, non mi si addice, perché sono una persona allegra e solare. Per questo motivo per me è controproducente: affrontare la sofferenza con tristezza non aiuta a star meglio; certo l’empatia, la partecipazione, la compassione, la comprensione della sofferenza altrui sono di grande aiuto per il paziente, anzi sono utili e indispensabili, come la professionalità e la competenza. Ma guardare alla vita e alle sue problematiche con leggerezza, positività e allegria permette di risolverle prima e di lasciar andare con più facilità i problemi meno radicati nella nostra psiche; smetterla di prendersi troppo sul serio consente di superare ostacoli ritenuti insuperabili. In tal modo il percorso terapeutico diventa una sorta di scuola in cui si impara a vivere nel miglior modo possibile, con impegno, senso di responsabilità ma anche leggiadria, allegria e leggerezza, perché l’Anima è Energia, e l’energia non pesa, anzi vola!